PREGIUDIZI SULLA SALUTE MENTALE DI BAMBINI E RAGAZZI

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Quando parliamo di salute mentale tendiamo a parlarne in modo sbrigativo e semplicistico e a dire che “stiamo bene perchè non abbiamo nessuna malattia mentale”…ma in realtà diciamo così perchè ci hanno educato, e ci hanno spiegato, che si sta bene, quando non c’è nessuna malattia; ci hanno spiegato che se ci impegniamo e ci sforziamo, tutto andrà bene e noi staremo bene.

Ci hanno educato al controllo della nostra salute mentale e non ad osservarci. Questo fa parte dei pregiudizi presenti nella nostra società sulla salute mentale.

Allora partiamo da qui: la salute mentale è un processo continuo di equilibrio che oscilla dalla malattia alla completa salute e cambia costantemente nell’arco di una giornata e nel corso di tutta la nostra vita.

Stare in equilibrio significa capire ciò che pensiamo, ciò che proviamo e metterlo dentro all’ambiente in cui si troviamo per sentirci soddisfatti, consapevoli e capaci di poter affrontare la vita di tutti i giorni.

Parlare di salute mentale non è solo una questione da adulti e per gli adulti, deve anche essere una priorità per bambini e ragazzi perchè possano trovare attorno a loro tanti adulti capaci di parlare loro in modo normale di salute mentale; per fare questo occorre superare qualche pregiudizio partendo proprio dagli adulti.

cosa significa avere problemi di salute mentale?

Nell’immaginario comune, e quindi anche per i bambini e i ragazzi, chi ha “problemi di salute mentale” è uno strano, pazzo, imprevedibile, bizzarro, fuori di sé… questa è la narrazione che abbiamo sentito, e spesso ancora sentiamo quando parliamo di salute mentale. Ma è anche la narrazione che spesso vediamo in film e serie tv, che leggiamo sui libri e che troviamo sui giornali; ma la salute mentale parte dal concetto di equilibrio della persona fra se e l’ambiente che lo circonda, e tutti noi siamo persone dentro un ambiente, tutti noi abbiamo momenti in cui l’ambiente risulta più difficile da comprendere e momenti in cui invece ci troviamo bene.

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Pensiamo quindi a un bambino, può avere luoghi e persone che lo fanno sentire accolto, benvoluto, intelligente… e luoghi che invece lo fanno sentire di troppo, non accettato, inadeguato e questo causa sofferenza, causa tristezza, iniziamo a porsi delle domande “perchè? cosa ho sbagliato? Cosa posso fare per cambiare questa situazione!”, oppure non ci si pone delle domande specifiche ma  si agisce e si cerca di trovare dei comportamenti e delle azioni che portano a non sentire questa sofferenza o frustrazione. Ecco quando mostriamo ai bambini il loro sentire, i loro comportamenti, le differenze che provano fra una cosa che riesce facilmente e una che invece causa qualche difficoltò ci stiamo occupando della loro salute mentale.

Non la trovate una cosa estremamente normale?!?!

Esistono anche bambini e ragazzi però, che faticano a fermarsi in un punto di equilibrio e che possono presentare delle difficoltà maggiori, sia per motivi ambientali o fattori di rischio ( ambiente, traumi, cambiamenti…) sia perchè possono avere una difficoltà neuro biologica e presentare disturbi come difficoltà emotive, attentive o comportamentali.

In questi casi è molto importante non dare un giudizio o cercare un colpevole per ciò che è accaduto, è molto più importante invece capire a chi rivolgersi e quali sono i percorsi migliori da seguire per tornare… in equilibrio.

Qui trovate la descrizione della mia figura professionale Il tecnico della riabilitazione psichiatrica https://www.serenaneri.it/il-tecnico-della-riabilitazione-psichiatrica-in-eta-evolutiva/

ma non è troppo presto per parlarne con i bambini o per iniziare un percorso?

Questa è una delle domande che sento più di frequente. Perché abbiamo paura di parlare di pensieri ed emozioni ai bambini? Forse non le provano?

Certo che provano emozioni e pensano, cambia il modo in cui possono essere consapevoli dei loro pensieri, ma poterli accompagnare in questi processi, li renderà più flessibili e sicuri di sé. Il lavoro che viene svolto con i bambini su questi ambiti, viene affrontato attraverso i giochi, le storie, l’ascolto, la creazione di oggetti o la condivisione di parole.

Il pregiudizio in questo caso è rispetto la non conoscenza di quelle che sono le tecniche riabilitative possibili e attuabili con i bambini e ragazzi ( ne trovi alcune qui https://www.serenaneri.it/category/tecniche-riabilitative/)

si parla troppo di salute mentale!… o se ne parla male?!?

Questa frase è una verità, ma anche un pregiudizio! In questo periodo storico, specie sui social, si parla molto di salute mentale, ma si usa come se fosse uno slogan, qualcosa che serve per ingaggiare più persone… manca però la reale conoscenza di ciò che è!

La salute mentale, e la sua assenza, si ripercuote non solo sulla persona che la vive, ma anche sulla sua famiglia, le persone a lei care, tutti noi come società. (qui alcuni dati in breve relativi al 2019 https://oggiscienza.it/2019/12/05/costi-assistenza-psichiatrica/index.html).

Non è solo importante parlare di salute mentale ma è il modo in cui farlo che fa davvero la differenza. Su questo punto ho ragionato proprio questa mattina in una scuola in cui ho svolto un intervento sulla salute mentale e sui costi che ne derivano per la società. I ragazzi e le ragazze presenti hanno dichiarato la loro poca conoscenza in merito perchè nessuno ne parla, non si arriva nei luoghi in cui loro si trovano, e quello che vedono lo giudicano banale..non è ciò che sentono e vivono.

Per iniziare ripropongo alcuni libri utili per capire la propria mente, e a togliere qualche pregiudizio sulla salute mentale di bambini e ragazzi

https://www.serenaneri.it/salute-mentale-libri-divulgativi-che-parlano-ai-ragazzi/

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